|
Forma
attuale e funzione
Dati tecnici:
il palcoscenico è largo m 5.50, profondo m 4.60, alto m 5.10; è
dotato di graticcio originale, capienza della platea 124 posti.
Si tratta di un'opera dall'acustica ottima e di proporzioni molto
gradevoli. Il Teatro presenta pianta rettangolare con una balconata
a fascia continua, sorretta da mensole con voluta, che corre sui tre
lati. Sul lato corto, di fronte al palcoscenico, essa assume il
carattere di loggia (in cui è racchiusa la galleria ora non più
agibile) caratterizzata da sottili colonnine che sorreggono cinque
arcate a tutto sesto.
|
Ingrandisci
Ingrandisci |
Il teatro
venne costruito nell'ottica di un progetto di formazione del giovane che
doveva comprendere, oltre all'educazione, all'istruzione e all'esercizio
fisico, anche la consapevolezza del proprio gestire e parlare in pubblico
che veniva perseguita tramite la recitazione, il canto ed il ballo. Il
collegio utilizza oggi questo spazio per attività di supporto alla
didattica, conferenze, saggi, laboratorio teatrale e saltuariamente per
spettacoli a scopo benefico.
Decorazione
La decorazione di gusto eclettico, costituita da elementi in stucco e
pitture, è assai ricca ed elegante, in particolare sul soffitto, ove
spiccano tre medaglioni ovali con mazzi di fiori e al centro l'allegoria
della Fama. Le opere sono di Alessandro Guardassoni, autore delle parti
pittoriche insieme a Guglielmo Minelli.
Al Guardassoni si devono in particolare:
-
la Fama sul soffitto (qui a lato - restaurata
dopo che nel 1919 venne danneggiata da un incendio causato da
una pellicola cinematografica);
-
i
putti a lato dello stemma del Collegio;
-
un sipario che raffigura l'incontro di Dante
e Virgilio.
Il pavimento a mosaico è opera di Costantino Diana
le porte dipinte sono di Antonio Sacchetti.
|
Ingrandisci |
|
Lo
Stemma del Collegio
Lo
stemma raffigurato nel teatro è costituito da un vascello che
esibisce sull'albero maestro il vello d'oro, conquistato ad Argo dal
famoso Giasone. In basso sullo sfondo la città di Bologna. Motto:
PROPERE ET PROSPERE, invocazione ed allusione agli astri propizi che
si scorgono sulla sinistra. Protettore: S. Francesco Saverio. Lo
stemma apparteneva all'Accademia letteraria degli Argonauti che,
fondata nel XVII secolo, consisteva nell'educarsi nelle belle
lettere, nelle arti liberali, disegno, suono, ballo e nelle scienze
matematiche oltre che teologiche e filosofiche.
|
|