Il museo
nacque per iniziativa di Padre
Pietro Rosati, celebre latinista ma anche appassionato cultore di
ornitologia, mineralogia e botanica. Il Padre Barnabita, durante il suo
periodo di permanenza a Bologna, si prodigò con grande passione
nell'arricchimento delle collezioni naturalistiche del Collegio San Luigi,
organizzando e ampliando l'allestimento museale, in particolar modo nel
decennio compreso tra il 1894 e il 1904. La dotazione del museo è andata poi aumentando negli anni grazie a successivi lasciti e donazioni. Attualmente sono presenti più di novecento uccelli e circa centottanta tra pesci, anfibi, rettili e mammiferi, in rappresentanza della fauna autoctona ma anche esotica. Cospicue sono inoltre la collezione mineralogica e quella malacologica, con oltre mille pezzi ciascuna, mentre il numero dei fossili e dei reperti archeologici sfiora il centinaio. Tra gli
animali spiccano, per la mole e la curiosità che suscita, un grosso
esemplare di leone, mentre il reperto più antico è quello relativo a
un'oca lombardella del 1888. Gli animali esposti sono tassidermizzati,
cioè conservati dopo la morte grazie a un processo di preparazione atto a
ricostruirne forme e posture sotto la pelle originale opportunamente
trattata. |