Perché non trasformare quel vasto
edificio in un Collegio in cui istruire ed educare i figli del
popolo, dal momento che i Gesuiti del Collegio di S. Francesco
Saverio nel palazzo aderente al suo educavano i figli dei
Nobili?
L'idea fu ben
presto realtà. Il palazzo del Giglio divenne il Collegio S. Carlo
sotto la direzione del Conte Zani, che accolse ragazzi e giovani del
popolo. Per nove anni lavorò fra quei giovani il Conte. Alla
vigilia della sua morte volle presso il suo capezzale il P. Rettore
del Collegio S. Francesco, al quale affidò anche la Direzione del
suo Collegio.
Così nel 1654 i
PP. Gesuiti prendevano anche la direzione del Collegio S. Carlo,
denominandolo però Collegio S. Luigi, dal grande Santo Gesuita. Da
questo momento diressero ambedue i Collegi separatamente per più di
un secolo, cioè fino al 1773, anno della bolla Pontificia di Papa
Clemente XIV che ordinava la soppressione dell'Ordine.
L'indirizzo del
Collegio S. Luigi, pur rimanendo sostanzialmente orientato verso il
popolo, prese però al contatto con gli Educatori del Collegio dei
Nobili una tinta nobiliare, the si accentuò sempre più fino al
1797, quando per ordine dei Francesi napoleonici i due Istituti si
fusero in uno a nella fusione del S. Francesco rimane lo spirito a
del S. Luigi rimane il nome.
Larga traccia di
bene lasciarono i PP. Gesuiti in questi anni di attività educativa
a religiosa. Accanto all'opera nucleare di educazione impartita nei
due Collegi avevano organizzato ben sette Congregazioni di varia
attività religiosa. Avevano aperto una Biblioteca Pubblica per la
diffusione della Religione a della Cultura. Tale e tanta era la
responsabilità di queste opere che costituì una grande difficoltà
per i PP Barnabiti che furono chiamati dal Card. Malvezzi,
Arcivescovo di Bologna, a succedere nella direzione dei due Collegi,
dopo la soppressione del 1773. Ci volle un ordine del Cardinale per
metterli in possesso dei due Collegi: ordine e possesso confermato
un anno dopo dal Papa Clemente XIV.